La nostra storia

C'era una volta, tra gli ulivi silenti della nostra terra e i muretti a secco che cingevano l'attuale struttura, una stalla. Papà Gerry se ne occupava con cura, trascorrendo giorno e talvolta anche notte tra le sue 40 mucche da latte e i suoi vitellini.

Ricordo ancora il profumo del latte appena munto e i colori del tabacco prima della fioritura. Quando faceva caldissimo, 

in alta stagione, mamma indossava una delle sue camicie da lavoro e tornava a casa con le mani intrise di resina. La stanchezza si faceva sentire, ma non mancava mai nulla in pentola; cucinava per me, che la aspettavo a casa con la nonna, per papà, per Lucia, per Nzino, per Gazmim, e via dicendo per tutti i collaboratori. Era abituata a cucinare in grande quantità, essendo la quarta di undici fratelli.

Un brutto giorno, forse, mio padre si svegliò all'alba come di consueto e si vestì di tutta fretta per dirigersi alla sua stalla.

Una volta lì, aprì il grande portone di lamiera grigia e lo spettacolo fu a dir poco agghiacciante. Erano spariti tutti i suoi animali, 

la stalla piangeva e in attimo si ritrovò senza lavoro a dover ripartire da zero.

Mamma racconta che accorse gente da ogni parte, parenti, amici, amici di amici a sincerarsi dell'accaduto. Addirittura gli amici del cuore, per risollevare il suo animo e quello della mamma, unirono le loro forze e gli regalarono 7 vacche da allevare; un buon punto di ripartenza per papà.  Ma da allora, la macchina della fantasia di papà si mise in moto e, anzichè smettere di sognare, iniziò ad inventare: Le mani sapienti della mamma divennero quelle di una chef. La vecchia stalla, un accogliente dimora per i nostri ospiti. Il nostro tabacco, orto da coltivare. Oggi mio padre non c'è più ma resta il futuro che mi ha regalato, a casa mia e non chissà in quale terra lontana;  l'insegnamento di resilienza fa si che oggi mi porti nel cuore tanta voglia di dare il massimo a questa struttura che ha l'amore come fondamenta.